Perché i Media Attaccano i Videogiochi?

Sulla RAI è avvenuto l’ennesimo attacco senza senso contro i videogiochi.

E’ da almeno un paio di mesi che ogni tanto esce qualche articolo su siti di testate nazionali che inneggia alla violenza eccessiva dei videogiochi.
Potrebbe sembrare solo un modo per creare sensazionalismo e attirare lettori al proprio sito ma ultimamente questi attacchi da parte di giornali e tv sembrano continui. Anche Striscia la Notizia ha recentemente trattato l’argomento per proporre la regolamentazione dei videogiochi violenti. Insomma vorrebbero che la vendita sia vietata ai minori.
Non dico che sia sbagliato ma è un argomento difficile da trattare. A mio modo di vedere, quando si tratta di limitare la libertà delle persone, bisognerebbe trattare in modo approfondito l’argomento, interpellando degli esperti e basandosi sugli studi riguardanti l’argomento.

Pensate un po’ che i videogiochi violenti potrebbero far diminuire la violenza giovanile.
In fin dei conti, sfogando lo stress sui videogiochi, mi sembra una conclusione abbastanza intuitiva. Comunque sappiate che, dati alla mano, quest’ipotesi è stata confermata.

Ovviamente in Italia c’è lo sport nazionale che riguarda l’aprire bocca su argomenti di cui si ha conoscenza pressoccé nulla e qualche giorno fa sulla RAI, durante il programma Uno Mattina, il conduttore e la scrittrice Dacia Maraini hanno iniziato a demonizzare i videogiochi, parlando in modo vago di giochi per bambini in cui devi investire le persone per vincere (WHAT?).

E’ come se io dicessi che ho visto una ragazza scosciata in un programma della RAI, senza indicare quale, e che dovrebbero regolamentare la cosa per tutelare i bambini? Vi sembrerei normale?

In seguito hanno contattato la parte che avrebbe dovuto difendere i videogiochi, ovvero il famoso youtuber FaviJ. Solo che il ragazzo ha trattato l’argomento in modo un po’ confuso, dando quasi ragione ai due detrattori.
Bisogna però ricordare che FaviJ è solo un ragazzo, molto giovane. Avrebbero dovuto contattare qualcuno con più esperienza, magari un professionista del settore.

Insomma è andato in onda il solito teatrino per fare ascolti e per invocare una regolamentazione di un settore di cui queste persone non sanno proprio nulla.

E’ il solito discorso: è facile attaccare un medium a cui dare la colpa di tutti i mali della società, invece di andare a indagare le vere cause che portano al disagio dei minori e dei ragazzi.

Ma quello che mi fa imbestialire è il trattare un argomento, come quello dei videogiochi (ma si può estendere ad altri argomenti), con superficialità e ignoranza. Il rischio è sempre quello di ritrovarsi, spinti dall’opinione pubblica, con delle leggi mostruose che limitano la libertà delle persone.

Basta trattare l’argomento videogiochi con ignoranza!